martedì 19 novembre 2013

S. Fedele, Milano 1873

Milano, Piazza S. Fedele, con l'omonima chiesa
e la statua di Alessandro Manzoni
Per approfondire, viste le tante domande...

Manzoni e "Il decadimento degli ultimi mesi"
"Il 6 febbraio 1873, andando a messa nella chiesa milanese di San Fedele, Manzoni cade sui gradini, batte la fronte e torna a casa insanguinato. Da allora la sua mente non è più lucida e il decadimento fisico procede rapidamente. Le sue condizioni si aggravano quando il figlio Pietro, presso il quale lo scrittore abita negli ultimi anni, si ammala gravemente. Nonostante la notizia della morte di Pietro, avvenuta il 24 aprile, gli sia tenuta nascosta, l’assenza del figlio torna negli incubi dello scrittore, che confonde le immagini della malattia con le memorie dell’epoca del Terrore, oggetto delle sue letture e dei suoi studi. Il 22 maggio 1873 Manzoni muore a Milano". tratto da www.letteraturaitaliana.net.
Piazza S. Fedele nell'Ottocento.
Dipinto di Luigi Premazzi

Ingrandendo le immagini – sia la foto sia il dipinto – sembra che i gradini di fronte all'ingresso della chiesa siano solo sei.

lunedì 18 novembre 2013

La bellezza di una volta: le guazze

Lucia Mondella agghindata per le nozze
"Guazze (guazz in lingua lombarda, da coazza chioma intrecciata) è il nome, usato in Brianza, per indicare l'acconciatura femminile popolare in uso tra il XVI e XIX secolo. Consiste in una serie di spilloni disposti a raggiera..." continua su Wikipedia.

"I neri e giovanili capelli di Lucia si ravvolgean, dietro il capo, in cerchi molteplici di trecce, trapassati da lunghi spilloni d'argento, che si dividevano all'intorno, quasi a guisa de' raggi d'un'aureola..."
Dai "Promessi sposi" di Alessandro Manzoni

Su it.paperblog.com un interessante articolo corredato di foto e immagini dedicato alla corona lombarda.






Lucia Mondello e Lorenzo Tramaglini

venerdì 15 novembre 2013

Chi é? Daniel Pennac

« L'uomo costruisce case perché è vivo ma scrive libri perché si sa mortale. Vive in gruppo perché è gregario, ma legge perché si sa solo. La lettura è per lui una compagnia che non prende il posto di nessun'altra, ma che nessun'altra potrebbe sostituire». Daniel Pennac

"Daniel Pennac, pseudonimo di Daniel Pennacchioni (Casablanca, 1º dicembre 1944), è uno scrittore francese. Già autore di libri per ragazzi, nel 1985, comincia – in seguito ad una scommessa fatta durante un soggiorno in Brasile – una serie di romanzi che girano attorno a Benjamin Malaussène, capro espiatorio di "professione", alla sua inverosimile e multietnica famiglia, composta di fratellastri e sorellastre molto particolari e di una madre sempre innamorata e incinta, e a un quartiere di Parigi, Belleville. Nel 1992, Pennac ottiene..." continua su Wikipedia.

Tra i suoi libri, quelli dedicati ai ragazzi sono:
Le grand Rex, 1980;
Abbaiare stanca, 1993 (orig: Cabot-Caboche, 1982) --> noi l'abbiamo letto
L'occhio del lupo, 1993 (orig.: L'œil du loup, 1984) --> noi l'abbiamo letto
La vie à l'envers;
Qu'est-ce que tu attends, Marie?
Sahara
Il giro del cielo, 1997 (orig.: Miro: Le tour du ciel, in collaborazione con Morice Jean-Claude e con illustrazioni di Miro);
Ernest e Celestine, Feltrinelli, 2013, ISBN 978-88-07-92212-1;
Fumetti:
Gli esuberati (originale: La Débauche), 2000 (disegni di Jacques Tardi);

Lucky Luke contro Pinkerton, 2010 (scritto insieme a Tonino Benacquista, disegni di Achdé)


mercoledì 13 novembre 2013

La parola del giorno di oggi: Neorealismo...

...perciò, ne abbiamo approfittato per farci una scorpacciata di cinema, scoprendo "Ladri di biciclette" di De Sica. Purtroppo non abbiamo visto per intero il bellissimo film, ma recupereremo.


Scheda del film (da Wikipedia)
Ladri di biciclette è un film del 1948 diretto, prodotto e in parte sceneggiato da Vittorio De Sica.
Prima data di uscita: 24 novembre 1948 (Italia) Regista: Vittorio De Sica Cinematografia: Carlo Montuori Musica composta da: Alessandro Cicognini Sceneggiatura: Oreste Biancoli, Adolfo Franci, Suso Cecchi D'Amico, Vittorio De Sica, Cesare Zavattini, Gerardo Guerrieri.

martedì 12 novembre 2013

I promessi sposi

Il capolavoro del trio Marchesini-Solenghi-Lopez, "da un'idea di Manzoni".



Tra le molte cose da apprezzare, notevole è il "narratore onnisciente", con la sua voce fuori campo. Anche se non è così tanto fuori campo: è nell'armadio. E allora Perpetua, pratica e concreta, gli chiede: "Che hai visto Don Abbondio, per caso?".